Il principio di Pareto, a quanto pare, si applica con correttezza anche al mercato immobiliare: secondo l’ultima indagine dell’Agenzia delle Entrate, il 5% dei proprietari di immobili del Paese possiede il 25% del valore totale di tutte le abitazioni – pari al 23,1% di rendita, al 17,1% del totale delle superfici e al 16,5% del numero di immobili. Nessuna novità, certo, ma niente di cui sorridere: dal punto di vista opposto, infatti, l’indagine rivela che il 50% dei proprietari meno abbienti possieda solamente il 18,7% del valore degli immobili, vale a dire il 20,1% in termini di rendita, il 26,6% di superficie e il 29,9% in numero di abitazioni.
Ma quante sono le case in Italia? Quelle correttamente censite al catasto sono oltre 59 milioni: oltre 51,5 milioni appartengono a persone fisiche, portando ad una rendita catastale di oltre 33 miliardi di euro. Il patrimonio residenziale italiano ammonta, secondo le stime dell’Agenzia delle Entrate, a ben 6.335 miliardi. Considerando solo gli immobili appartenenti a persone fisiche, questi rappresentano nel 38,1% dei casi l’abitazione principale, nel 23,8% le pertinenze, nell’11,6% sono immobili tenuti a disposizione della famiglia e nel 9,6% risultano dati in affitto.
Gli 8 milioni di immobili non appartenenti a persone fisiche appartengono, nell’82% dei casi, a piccole e medie imprese.
Se la disparità tra i ceti più abbienti e quelli meno abbienti emerge in maniera palese, va sottolineato un dato assolutamente positivo: 8 Italiani su 10 vivono in casa di loro proprietà. Il 79,1% delle famiglie italiane vive, secondo queste stime, in abitazioni di cui sono proprietarie. Questo dato è molto più elevato al Sud: la percentuale qui raggiunge l’85%, a riprova di una maggior attenzione delle famiglie meridionali all’investimento nel mattone come obiettivo di una vita. Rimane in media nazionale la percentuale nel Centro Italia (79%) e scende sotto media al Nord (75,6%).
Per quanto riguarda le locazioni, infine, va annotato un sostanziale dimezzamento delle famiglie che vivono in affitto: se negli anni ’70 rappresentavano circa il 40%, oggi queste famiglie sono solo il 20% del totale.