Porre sotto la lente il mercato immobiliare non residenziale implica, necessariamente, il dover fare i conti con la crisi dei negozi di prossimità, che dopo essere progressivamente ormai svaniti dai quartieri delle nostre città, ora vengono messi in vendita, facendo aumentare l’offerta di immobili commerciali in vendita. Vediamo insieme le maggiori evidenze emerse dall’ultima rilevazione dell’Ufficio Studi di Immobiliare.it.
Offerta in crescita, prezzi in calo
Non tutte le grandi città italiane stanno reagendo allo stesso modo nel corso di questa vera e propria evoluzione del mercato del commercio al dettaglio: la situazione più
significativa è senza dubbio quella di Milano, poiché addirittura il 50% dei negozi in vendita si trova nel centro storico della città; discorso diverso a Roma, città strutturalmente caratterizzata da una maggior tenuta dei meccanismi e delle routine della vita di quartiere: qui soltanto il 26% degli annunci riguarda immobili centrali.
Bologna e Torino sono le città che hanno registrato la crescita maggiore dell’offerta di negozi in vendita, rispettivamente con un +4,4% e un +4,7% in un anno. Questi capoluoghi sono, al contempo, le città in cui i prezzi sono calati maggiormente, con un calo medio dell’8,5%.
Per ciò che concerne le locazioni, la città che ha contenuto maggiormente il calo dei prezzi è stata Venezia (-1,4%), anche grazie ad una minore disponibilità di spazi rispetto ad altri centri. In termini di offerta, invece, l’aumento del numero di negozi proposti in locazione nelle retail street ha raggiunto spesso la doppia cifra: pensiamo a Torino, dove si registra il +12,6% di annunci rispetto ad un anno fa.