Davanti alla crisi, la prudenza è d’obbligo. Sembra questo il leit motiv degli Italiani alle prese con le bizze del settore immobiliare: le analisi dell’indice Immobiliare.it sulla fiducia nel mercato, riferite al terzo trimestre del 2011, rivelano un calo di 9 punti percentuali rispetto alle ultime rilevazioni. Se arrivava al 54% la percentuale degli Italiani che (a luglio 2011) riteneva fosse un momento buono per effettuare investimenti immobiliari, ad ottobre questa è scesa al 45,3%. Il dato è il risultato di un’indagine condotta su un campione di circa cinquemila utenti interessati alla compravendita immobiliare: si trattava di persone che negli ultimi tre mesi avevano compiuto una ricerca, oppure avevano pubblicato un annuncio sul portale.
I dati del terzo trimestre 2011
Come cambia la percezione della popolazione in base alla provenienza geografica? L’indagine di Immobiliare.it pone in rilievo la maggiore fiducia nel mercato da parte delle regioni del Nord e del Centro: con l’interessante eccezione rappresentata dal Molise (in terza posizione), a guidare la classifica sono l’Umbria (con il 62,5% del campione che ritiene che sia un momento propizio per gli acquisti) e la Lombardia (50%). Di contro, in fondo alla graduatoria troviamo la Calabria (25,5%), il Trentino Alto Adige (34%) e la Puglia (38,3%).
Per quanto riguarda, invece, l’andamento dei prezzi, le regioni che paventano maggiormente un aumento dei prezzi degli immobili sono il Molise (con il 37,50%), il Friuli Venezia Giulia (32%) e il Trentino Alto Adige (30%).
Uomini & donne
Guardando alle differenze di percezione tra uomini e donne, gli uomini si confermano più fiduciosi del gentil sesso, con il 47,5% del campione maschile che crede sia un buon momento per acquistare casa, mentre la media femminile è ferma al 44%. È sempre “maschile” anche una visione ottimistica rispetto ai prossimi scenari del mercato immobiliare, con il 41,3% (dato femminile 35,2%) degli intervistati che prevede un abbassamento dei prezzi e il 35,6% (donne 29,7%) che non si aspetta aumenti.
Anche sul fronte della vendita, sono le donne ad avere l’atteggiamento meno fiducioso, anche se in questo caso il gap si riduce significativamente: se, infatti, nel 67,5% dei casi le donne non ritengono sia un buon momento per vendere, della stessa opinione sono il 63,5% degli uomini intervistati; il divario diminuisce ancora quando si chiede se sia opportuno aspettare un anno per godere di migliori condizioni, con il 9,4% del campione femminile e l’11% del campione maschile.