Sugli affitti in nero, soprattutto quando si parla di studenti universitari fuori sede disposti a tutto pur di risparmiare, si è scatenata una vera e propria battaglia che dura ormai da diversi anni. Fa discutere in questi giorni ciò che ha deciso di fare la Polizia Tributaria di Cosenza per smascherare i proprietari di immobili che hanno locato i loro appartamenti agli universitari, senza sottoscrivere con loro un regolare contratto.
Ai fuori sede che frequentano o hanno frequentato recentemente l’ateneo calabrese, l’Unical, ovvero la struttura preposta a garantire il diritto allo studio, sta inviando, su richiesta della Guardia di Finanza, un importante questionario da compilare entro 20 giorni. Viene richiesto di specificare il proprio indirizzo di domicilio degli ultimi cinque anni, quindi dal 2010 al 2014, ma non solo: si dovrà indicare anche il canone di locazione corrisposto per l’appartamento o la stanza, le modalità in cui questo viene o veniva versato al proprietario e, infine, la regolarità del rapporto di locazione, ovvero se esiste un contratto.
Nella lotta al nero le intenzioni non sono certo quelle di punire gli studenti fuori sede, già tartassati da canoni altissimi; infatti a nessuno di quelli che denunceranno l’assenza di un contratto verranno comminate sanzioni che, però, saranno rivolte ovviamente ai proprietari evasori. A chi però non compilerà il questionario potrà essere applicata una multa che va dai 258 ai 2.065 euro.
Come hanno sottolineato dall’ateneo cosentino, si respira un clima di collaborazione e serenità, la stessa che forse però non stanno provando i proprietari con la coscienza sporca. L’unico neo dell’iniziativa, che senza dubbio potrebbe essere presa da esempio in altre città, è la modalità di invio del questionario. Per ragioni di privacy si è deciso di inoltrarlo alle mail istituzionali che l’università fornisce agli studenti, ma non tutti effettivamente vi accedono regolarmente. A questo problema stanno ovviando i social media su cui è partito un sano passaparola tra chi di certo non vuole e non può rischiare di aggiungere alle sue spese anche una multa.