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Cresce l’interesse degli italiani per la casa in montagna, pur se con delle differenze rispetto al 2018. A rivelarlo è l’ultima analisi di Immobiliare.it Insights, la proptech company di Immobiliare.it, che ha confrontato con il 2018 i principali indicatori di mercato delle maggiori località montane in Italia.
Ecco cosa è emerso.
Gli italiani sognano la casa in montagna, ma più piccola
Se, fino a 5 anni fa, ci si orientava su casa di dimensioni più ampie, l’analisi rileva che oggi la ricerca si concentra su abitazioni più piccole nella maggior parte delle famose località montane prese in esame, ossia:
- Sestriere;
- Courmayeur;
- La Thuile;
- Bormio;
- Ponte di Legno;
- Badia;
- Ortisei;
- Selva di Val Gardena;
- Madonna di Campiglio;
- Cortina d’Ampezzo;
- Cervinia.
Si passa dagli 83 mq ai 61mq per Madonna di Campiglio e dagli 86mq ai 68 mq di Courmayeur, non solo: anche Cortina e Ortisei seguono lo stesso trend. La ricerca passa dagli 86 mq agli 81 mq per la prima, e da 72mq a 63 mq per la seconda.
Tendenza contraria, invece, per La Thuile e Badia, in cui si richiedono case più grandi rispetto a prima:
- 57 mq vs 72 mq per La Thuile;
- 53 mq vs 67 mq per la Badia.
Per quanto riguarda la tipologia di immobile, gli italiani preferiscono il trilocale, con un interesse anche per accessori come il garage (tranne a La Thuile e a Ortisei, dove si prediligono il giardino e il terrazzo).
Quali sono i luoghi più costosi
Oltre a Cortina d’Ampezzo (in cui si superano gli 11.300 euro al mq, con un +20% rispetto al 2018), tra le località con i prezzi delle case in aumento rispetto a 5 anni fa si riscontrano:
- Badia: 9.500 euro/mq (+30%);
- Madonna di Campiglio: 9.200 euro/mq (+44%);
- Ortisei: 8.500 euro/mq (+12,2%);
- Courmayeur: 7.800 euro/mq (+17,5%).
In tutti gli altri luoghi presi in esame l’aumento dei prezzi è stato più contenuto (con un valore inferiore ai 4.500 euro/mq), a parte Cervinia, in cui la crescita è stata del 16%.
Soltanto a La Thuile si è registrato un calo del 6% rispetto a cinque anni fa.
Inoltre, l’analisi evidenzia che le località più care sono anche quelle che si sono rivalutate maggiormente dal 2018 in poi.
Cresce l’interesse per l’acquisto della casa in montagna
Tranne che a Courmayeur, in cui la domanda è scesa del 15% rispetto al 2018, l’interesse per l’acquisto della casa in montagna è cresciuto in modo diffuso nelle altre località; nello specifico:
- in Badia e Selva di Val Gardena: oltre il 200%;
- a Ortisei: +189%
- a Madonna di Campiglio: +122%;
- a Cervinia: oltre il 60%;
- a Ponte di Legno: +60%.
Dall’analisi emerge che in tutte le zone considerate si sono accorciati i tempi di vendita rispetto a cinque anni fa, ad eccezione di La Thuile (in cui sono quasi triplicati) e Cortina (in cui sono aumentati del 50%).
A Madonna di Campiglio, per esempio, i tempi per vendere un immobile si sono ridotti dell’83% (passando dagli 11 mesi del 2018 ai quasi 2 mesi attuali), non solo:
- a Ortisei si impiegano circa 2 mesi per vendere (riduzione di circa il 76% rispetto al 2018);
- a Ponte di Legno, poco più di due mesi (-75%);
- a Sestriere, circa 1,6 mesi (-75%).
Dunque, come segnala anche Antonio Intini, Chief Business Officer di Immobiliare.it, la montagna continua ad essere un investimento attraente per gli italiani, poiché ne usufruiscono sia d’estate che d’inverno.
Per questo motivo “l’elevata domanda e la relativa scarsità di offerta in zone dove è spesso complesso costruire nuove abitazioni hanno fatto sì che queste località conoscessero una crescita continua dei prezzi.”