Un ottimo modo per tenersi informati su ciò che accade nel quartiere è quello di aderire ai sempre più frequenti gruppi social che raccolgono tutto il vicinato: in questo modo ci si può allertare a vicenda qualora si verifichino episodi di criminalità, si possono condividere informazioni su eventuali brutti ceffi che si aggirano per le strade o ci si possono scambiare suggerimenti e consigli in base a esperienze già vissute. Sul proprio profilo social – regola che vale anche per chi vive in famiglia – non è opportuno condividere la gioia delle vacanze, se non al rientro: avvisare tutti che ci si sta allontanando da casa non è proprio una buona mossa per lasciarla in sicurezza.
Se poi si ha la fortuna di vivere in una casa di lusso, con vari benefit visibili dall’esterno, si potrebbe pensare di chiedere che venga oscurata dai satelliti online: avete mai controllato cosa mostra Google Earth di casa vostra? Spesso possono esserci auto di lusso parcheggiate all’esterno o si riesce a vedere attraverso le finestre: il ladro 2.0 potrebbe studiarne la pianta comodamente seduto sul suo divano. Ma tutto ciò serve a poco se non abbiamo alleati vicini; basandosi sull’empatia, che ci aiuta nel selezionare le persone più o meno affidabili, sarebbe opportuno conoscere chi vive nei dintorni e instaurarvi un ottimo rapporto, in modo tale da poter contare sul loro intervento nelle situazioni di pericolo. I criminologi, infatti, invitano a smettere di pensare che certe cose possano succedere agli altri e non a noi, perché purtroppo non è così. Essere vigili (ma non paranoici) è il primo passo per vivere sicuri: prestare sempre attenzione a ciò che ci circonda, staccando possibilmente gli occhi dallo schermo dello smartphone, potrebbe impedire a chiunque di coglierci di sorpresa e farci del male. Il primo difensore di noi stessi siamo proprio noi, se poi però adottiamo un amico a quattro zampe… l’unione fa la forza.