Il commercio al dettaglio è un settore in crisi, ormai è acclarato: gli ultimi dati a conferma di questo preoccupante fenomeno li ha forniti in questi giorni Confesercenti, con le proiezioni relative al primo trimestre del 2013. Alla fine del mese il saldo tra le nuove registrazioni di imprese nel settore del commercio e le cancellazioni sarà negativo in tutte le città d’Italia. Stesso discorso anche per il settore della ristorazione.
Va peggio nelle Regioni più popolose, in primis nel Lazio: qui si assiste ad un drastico calo degli esercizi commerciali, che registrano un saldo negativo di ben 635 aziende in meno; non si sorride nemmeno in Sicilia, dove chiudono 639 negozi (con un saldo di -515), né in Piemonte e Lombardia, rispettivamente con -507 e -428 attività commerciali. La Lombardia, inoltre, detiene il record regionale per il saldo negativo tra le imprese di somministrazione (vale a dire bar e ristoranti): qui ben 1.474 imprese hanno chiuso i battenti, con un saldo negativo di 854 unità. -702 imprese per Piemonte (con 942 chiusure) ed Emilia Romagna (893 chiusure).
Non è esagerato, visti questi numeri, pronunciare la parola “catastrofe” guardando lo stato di salute del settore del Commercio e della Somministrazione: Confesercenti si è detta davvero preoccupata per le sorti di questo comparto, che resta uno dei più importanti del nostro Paese. Nonostante il proliferare di centri commerciali e strutture di grandi dimensioni, i negozi di prossimità restano un elemento importante per la vita quotidiana di ognuno di noi: la loro progressiva riduzione potrebbe modificare natura e dinamiche di tutti i quartieri delle nostre città.