L’Ufficio Studi di Tecnocasa ha pubblicato recentemente un’analisi dei prezzi degli immobili italiani concepita come monitoraggio storico del valore delle case dal 1998 al primo trimestre 2015. Il trend generale è in salita, soprattutto nelle grandi città che in questo lasso di tempo hanno visto crescere del 38,7% i prezzi di mercato.
Sul podio per l’aumento del valore si sono piazzate nell’ordine Roma, Napoli e Milano. Nella Capitale i prezzi degli immobili, dal 1998, sono cresciuti addirittura del 69,7%. Poco più ridotta la salita di Napoli, dove si registra un +66,4% e, al terzo posto, stacca di più Milano con un +57,7%. La situazione si ribalta, però, se si considerano i soli anni della crisi, ossia quelli dal 2007 al primo semestre 2015: in questo periodo, a livello nazionale, il crollo dei prezzi è stato pari al -38%. Tra le grandi città ha perso di più Bologna (-45,5%). Si sono distinte, invece, per i cali meno evidenti, Milano (-27,2%) e Firenze (-29,6%).
Per ciò che riguarda capoluoghi di provincia e hinterland, dal 1998 queste aree hanno certamente guadagnato meno rispetto alle grandi città, soprattutto a causa delle nuove costruzioni apparse negli anni del boom tra fine anni ’90 e 2000 che hanno contribuito a mantenere calmierati i prezzi di mercato. I capoluoghi di provincia hanno visto crescere il valore del mattone “solo” dell’8,3%, mentre gli hinterland delle grandi città hanno registrato un +18,7%.
Per gli aumenti nei capoluoghi di provincia, negli anni dal 1998 al primo semestre 2015, primeggia nella classifica il Sud con un +27,8%, seguito, ma a molta distanza, dal Centro (+6%) e dal Nord dove la crescita è stata davvero minima, fermandosi al +0,7%.