e di alcune delle ripercussioni che potrebbe avere l’insieme di norme approvato qualche giorno fa dal Consiglio dei Ministri. Un altro importante aspetto, però, è stato posto in luce direttamente dal titolare del Dicastero delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi: il processo di semplificazione delle regole dell’edilizia del nostro Paese prevederà che chi voglia effettuare dei lavori di ristrutturazione in casa sua non dovrà più chiedere autorizzazione al suo Comune, ma limitarsi a darne comunicazione.
Un cambiamento radicale, questo, che sicuramente cambierà la vita alle famiglie alle prese con i lavori in casa; fermo restando, dice il Ministro, che questi interventi non dovranno modificare né la volumetria e la superficie dell’immobile (aumentando o diminuendo il numero dei locali, ad esempio), né la destinazione d’uso. Basterà, in buona sostanza, limitarsi a denunciare l’inizio delle attività, comunicando la fine attraverso l’attestazione del professionista che le ha svolte.
Sarà necessario, ovviamente, che gli interventi rispettino la normativa vigente sui vincoli paesaggistici, ambientali, idrogeologici e di tutela del patrimonio artistico e archeologico del Comune in cui si trova l’immobile.
Per sapere con certezza quali siano tutti gli interventi “liberalizzati” occorre, ad ogni modo, attendere il testo definitivo del Decreto.
Resta confermato l’impegno del Governo di prorogare le detrazioni fiscali per l’adeguamento antisismico e la riqualificazione energetica degli edifici, al momento in scadenza a fine 2014: occorre aspettare la Legge di Stabilità per la proroga effettiva. Si parla, nel dettaglio, di una detrazione compresa tra il 50 e il 65% nel primo caso (con un tetto massimo di 60mila euro) e del 50% nel secondo, con una spesa massima di 40mila euro.