La dismissione o concessione per tempi molto lunghi dei beni immobiliari demaniali, fino a qualche lustro fa una sorta di vero e proprio tabù, è stato sdoganato negli ultimi anni. L’idea di cedere al miglior offerente caserme, sedi istituzionali o altri edifici non più in uso ma tuttora in grado di suscitare interesse e, quindi, generare reddito, ha dimostrato di essere più che valida e, per questo motivo, il Demanio dello Stato sembra essere seriamente intenzionato a mettere a breve sul mercato circa diciassettemila immobili, che potrebbero tradursi in un introito pari a circa 2,6 miliardi di euro.
Ad oggi l’Agenzia del Demanio gestisce un patrimonio immenso; si tratta beni equivalenti ad un valore pari a circa sessanta miliardi di euro e, per esplicita dichiarazione di Roberto Raggi, che dell’Agenzia è il direttore, ha intenzione di ridurlo in maniera importante valorizzando ciò che oggi rappresenta un’opportunità no sempre ben sfruttata.
Fra le operazioni di maggior successo realizzate nel 2015 quella, di cui più volte noi stessi vi abbiamo raccontato, legata alla concessione di utilizzo di una ventina di fari sulle coste italiane. Il patrimonio che il Demanio intende far entrare nel progetto di dismissione o concessione temporanea rappresenta circa il 4% di quello che l’Agenzia Gestisce e, in termine tecnico, è definito come “Patrimonio disponibile”.
Lo scopo, esplicitamente dichiarato da Raggi all’ANSA, è quello di portare a zero il numero degli immobili di questa categoria, il cui possesso o utilizzo è considerato non più strategico per lo Stato ma che, se ben gestito, potrebbe risultare estremamente utile per rimpinguare le casse dello Stato stesso.