Comprare casa all’estero è ormai una vera e propria passione per gli italiani. Si calcola che siano diverse decine di migliaia i nostri connazionali che hanno investito nel mattone straniero e per tutti loro, che da questo anno dovranno anche confrontarsi con l’Ivie, vale a dire una sorta di Imu per i cittadini che possiedono un immobile in una nazione estera, arriva una nuova doccia fredda.
Il Governo di Dubai, assieme alla Banca Centrale dello stato, ha deciso di imporre un tetto ai finanziamenti concessi agli stranieri che vogliono acquistare casa negli Emirati Arabi: nessuno potrà ottenere mutui di importo superiore alla metà del valore dell’immobile che si intende acquistare.
Molte le voci contro questo provvedimento che, peraltro, rischia di affossare subito il timido risveglio del mercato immobiliare degli Emirati Arabi Uniti che, dopo un vero e proprio boom, spinto anche dalle molte imprese internazionali che in quella nazione hanno aperto loro sedi produttive o di rappresentanza, ha dovuto fare i conti con un crollo verticale dei prezzi delle case. Negli ultimi trentasei mesi sono scesi del 65%, ma le compravendite sono cresciute del 50% nel primo semestre 2012, se confrontate col numero di quelle concluse nel medesimo periodo del 2011.
La notizia va considerata anche alla luce del particolare melting pot che caratterizza ormai la realtà di Dubai, dove quasi l’80% dei residenti è di nazionalità estera, e della barriera all’ingresso che si sta cercando di mantenere. Un portavoce della Emaar, azienda che ha realizzato la costruzione dell’edificio simbolo della città, ha invece accolto con soddisfazione il provvedimento che, ha detto, consentirà di attirare a Dubai solo chi ha intenzione di investire in maniera seria; in sintesi, chi può acquistare un immobile senza necessità di ricorrere ad un mutuo da parte delle Banche.