Sono stati necessari ben 18 mesi di trattative serrate, ma ieri è stata annunciata la tanto attesa firma del nuovo contratto dell’ edilizia che ha visto riunirsi attorno al tavolo l’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance), i sindacati nazionali del settore edile e le associazioni cooperative.
Fulcro del nuovo accordo è la riduzione dei costi ottenuta in virtù di una maggiore efficienza e razionalizzazione del sistema oggi alla base dell’operato degli enti bilaterali. Grazie al nuovo contratto verrà sostanzialmente rivisto anche il sistema dell’anzianità legato alla professionalità edile che assumerà, da ora in poi, un’ unica valutazione su tutto il territorio nazionale. Tradotto in cifre, gli impiegati del settore edile si vedranno arrivare in busta paga 40 euro in più e altri 8 che andranno nel cumulo della previdenza complementare. Potranno arrivare fino all’altissima soglia del 40% anche i contratti che saranno firmati con la caratteristica del tempo determinato, elemento molto utile per garantire la flessibilità richiesta in passato.
La firma del nuovo contratto segna un momento molto importante per l’edilizia italiana che da diverso tempo sta attraversando una crisi profonda la quale, peraltro, è stata la spinta per arrivare ad un accordo fra i diversi soggetti al tavolo. Alla fine dei lavori tutti i rappresentanti delle associazioni coinvolte si sono detti soddisfatti e certi che questo nuovo contratto nazionale possa davvero essere utile alla rimessa in moto del settore.
Particolarmente importanti, a detta dei firmatari, le parti del contratto nazionale legate alle cosiddette contrattazioni di secondo livello, ai prepensionamenti, alle trasferte e, ultimo ma non meno importante, al codice etico applicato al settore edile.