È passato poco meno di un mese da quando Immobiliare.it aveva evidenziato come i prezzi delle seconde case fossero in calo e come, di pari passo, stessero invece aumentando gli sconti che si ottenevano su questo particolare tipo di immobili. Oggi anche la Fimaa nel suo Osservatorio sul Mercato Immobiliare Turistico conferma la tendenza e, in collaborazione con Nomisma, ne analizza anche le cause.
Cominciamo dai numeri; Fimaa e Nomisma hanno preso in esame sia le compravendite, sia gli affitti registrati in circa 280 località turistiche, di mare e di montagna. Ancora una volta vendite e acquisti, se confrontati con quelli del medesimo periodo dell’anno precedente, hanno fatto registrare un segno negativo, ma si è passati dal -26,7% del 2013 al -9,5% del 2014.
Anche i mutui hanno fatto registrare una notevole diminuzione, ma va detto che in questo caso l’anno preso a confronto è il 2006, quando ancora la crisi economica non era scoppiata. Rispetto ad allora, comunque, i finanziamenti concessi dalle banche per l’acquisto di seconde case sono stati un terzo. Secondo la prima delle regole del mercato, visto che sono diminuiti gli acquirenti, per cercare di arginare l’emorragia di vendite, gioco forza sono scesi anche i prezzi, calati, a livello nazionale, di circa il 5% con molte regioni che hanno invece visto diminuire le quotazioni in percentuali prossime all’8%.
A causare una riduzione così consistente del mercato delle case nelle località di villeggiatura, sempre secondo Nomisma e Fimaa, non solo l’innegabile diminuzione della capacità di spesa delle famiglie italiane, ma anche l’eccessivo carico fiscale che grava sulle seconde case e che ha scoraggiato molti possibili acquirenti. Per questo motivo, ha dichiarato il presidente Fimaa, è fondamentale che il governo intervenga riequilibrando il sistema di prelievo fiscale sugli immobili e chiarendo molte aree grigie ancora presenti.