Un articolo pubblicato nelle scorse ore da Affari & Finanza – supplemento economico del quotidiano La Repubblica – fa il punto sul settore delle reti immobiliari in franchising, che tornano a sorridere dopo anni di cupi segnali negativi sul fronte delle vendite e della salute del business.
Se già il biennio 2014-2015 aveva dato elementi confortanti – principalmente per la ripresa dei mutui, che ha generato a ruota un incremento del numero di compravendite (e del fatturato complessivo) – il 2016 si è aperto con i migliori auspici, anche per ciò che concerne il sistema di franchising sul quale si organizza una parte delle agenzie immobiliari (circa il 10%, stando ad alcune stime).
Se dal 2009 ad oggi il numero di agenzie affiliate ai network dell’immobiliare è andato progressivamente calando, negli ultimi mesi questo crollo si è arrestato, con una buona performance per diversi gruppi: Re/Max, riporta A&F, ha chiuso l’anno con un fatturato aggregato di circa 28,6 milioni di euro, con un 2015 contraddistinto da un +31% rispetto al 2014: in Italia sono state effettuate 9.864 transazioni. Anche per Gabetti le previsioni 2016 sono positive, soprattutto alla luce di un’evoluzione del ruolo dell’agente immobiliare, che trova nuova centralità in questa fase perché sempre più dovrà porsi come consulente del cliente.
In quest’ottica, gli analisti prevedono una crescita del numero di agenzie immobiliari affiliate ai network: a crescere saranno non solo i grandi marchi italiani, ma anche alcune sigle internazionali. Le opportunità di crescita di questo settore variano anche in base alla regione: se la Campania è la regione in cui vi è la più alta percentuale di agenzie in franchising (17%) in alcune regioni non si arriva nemmeno al 3% (Trentino Alto Adige, 2,5%).