Paese che vai, mercato che trovi. Mai come in questo momento il settore immobiliare si muove in maniera non uniforme in tutto il mondo, tanto da rendere impossibile tracciare un quadro completo circa la tenuta del settore nei confronti della crisi economica mondiale.
A Londra, per cominciare, le ultime rilevazioni del sito immobiliare Rightmove parlano di un calo dei prezzi del 4% rispetto al mese precedente. Il costo medio di un immobile nella city è di 464.398 sterline, ben più alto della media nazionale di 228.989 sterline (-3,3% rispetto al mese precedente). Se Londra non ride, altre città della Gran Bretagna non fanno meglio, con il -6,5% di Tower Hamlets ed il calo del 4,8% a Hounslow.
Desta particolare attenzione, invece, la crescita davvero elevata registrata in California: nell’ultimo anno i prezzi del mattone sono saliti del 25%. Una crescita che non ha paragoni negli ultimi otto anni. Merito di questo exploit è da attribuire all’aumento dedelle zone più polosella domanda nelle zone costiere, quelle in cui è più alta la concentrazione di immobili di lusso.
Se un anno fa il prezzo medio di un immobile unifamiliare era di 279.910 dollari, nel mese scorso la cifra calcolata è stata di 349.300 dollari (Fonte: California Association of Realtors). Ma perché questa incredibile crescita? Ad essere cambiato è il mix delle vendite di tutti gli Stati Uniti: sono calate le vendite, e quindi i prezzi, delle case delle zone più popolose ma sono cresciute le compravendite delle case più costose, quelle sulla costa.
Nella città di San Francisco i prezzi medi di un’abitazione sono saliti del 26% rispetto al mese precedente: 588.800 contro i 327.840 dollari (e del 22% rispetto all’anno precedente).