Affittopoli è l’ennesima brutta figura nella gestione del patrimonio immobiliare di Roma: una città che, l’abbiamo raccontato più volte, dispone di una quantità di immobili da dismettere, recuperare e con cui fare i conti che non ha pari nel mondo. Intanto, al momento la Capitale perde, secondo alcune stime, circa 100 milioni di euro l’anno – tra abusivi, morosi o inquilini privilegiati con canoni irrisori. Per provare a trovare una soluzione nel dibattito si è inserito anche l’ex sindaco della città, Ignazio Marino, che ha dato vita ad una petizione (sul sito change.org) con la quale chiede la vendita degli immobili di cui la città non ha bisogno e l’utilizzo delle somme ricavate per la costruzione di alloggi sociali.
L’ex sindaco ha chiesto al Commissario Francesco Paolo Tronca di vendere questi immobili in eccesso, investendo il denaro per rispondere all’emergenza abitativa della Capitale, vulnus a cui occorre rispondere quanto prima.
Va detto che Ignazio Marino è molto legato al tema degli sprechi immobiliare: nei suoi anni di attività come sindaco ha provato più volte a minare lo status quo della città promuovendo la dismissione o la vendita di numerosi immobili di proprietà del Comune, iniziando dopo svariati tentativi il primo censimento degli immobili di proprietà dell’amministrazione comunale. Adesso Tronca ha chiesto alla sua segreteria tecnica di terminare questo monitoraggio, confrontando i dati in possesso del comune con quelli di questura, Inps e Agenzia delle entrate.
Il problema è, infatti, duplice: da un lato i canoni troppo bassi rispetto ai prezzi del mercato immobiliare romano, dall’altro le troppe situazioni di morosità – tra affitti e bollette non pagate.
Le attività del commissario straordinario per ora si concentreranno nel primo Municipio, quello del centro storico: come vi abbiamo raccontato, l’80% degli occupanti delle case di proprietà del Comune site in questa zona non ha alcun contratto.