Il suo logo giallo su sfondo blu campeggia in quasi tutti i paesi del mondo e in quasi tutte le case del pianeta si può trovare almeno un oggetto che proviene da lì, da un negozio Ikea. Il colosso svedese dell’arredamento da montare ha radicalmente cambiato il rapporto con l’arredamento e con il design e questa è stata la prima rivoluzione, poi ha pensato di allargare ancora i propri orizzonti rinnovando anche il concetto di hotel e lanciando la propria catena di alberghi low cost ed ora Ikea ha deciso di occuparsi anche di una parte della popolazione assolutamente svantaggiata e bisognosa iniziando a costruire case prefabbricate destinate ai profughi.
Il progetto è partito dal settore di Ikea che si occupa di azioni no profit, Ikea Foundation, che in questa circostanza opererà in collaborazione con l’Onu; dopo aver valutato le possibilità operative con varie organizzazioni non governative che agiscono in questo campo ha deciso di realizzare queste casette, che presentano notevoli vantaggi rispetto alle tende o alle costruzioni di lamiera, che avranno una buona altezza, una buona climatizzazione e saranno dotate di pannelli solari, che permetteranno di assorbire il calore durante il giorno e rilasciarlo durante la notte. Le case sono progettate per essere leggere, così da facilitarne il trasporto, ma anche con una discreta durata, si parla di tre anni, così da garantire un minimo di continuità.
Secondo l’UNHCR, l’agenzia che si occupa dei profughi per contro dell’ Organizzazione delle Nazioni Unite, sono tre milioni e mezzo i rifugiati che vivono in tende senza corrente elettrica, e non protetti dalle intemperie del clima; la Fondazione Ikea ha messo in questo progetto un budget di 4 milioni e mezzo di dollari.