Il Crif ha pubblicato il suo periodico Barometro, l’osservatorio che traccia le linee dell’andamento delle richieste di mutui da parte delle famiglie italiane. I dati che riguardano il mese di marzo appena trascorso non segnano certo la fine della crisi ma continuano a tenere un segno positivo, come sta accadendo da luglio. Siamo quindi di fronte al terzo trimestre consecutivo in cui sembra che il Paese stia tornando a respirare ossigeno, o quanto meno lo stia sperando fiducioso. Se mettiamo a confronto Marzo 2014 con lo stesso mese del 2013 siamo a un +9,6% nel numero di richieste mutuo, che raggiunge le due cifre (+10%) se paragoniamo, invece, i primi trimestri. È chiaro, come anticipato, che siamo lontani dal superamento della crisi, e lo stesso confronto tra trimestri, se rapportato al 2009 segna ancora uno spaventoso -48,1%.
In ogni caso, focalizzando l’attenzione su quanto di positivo bisogna prendere dal Barometro Crif appena pubblicato, va sottolineato che le famiglie stanno tornando a crederci e stanno tornando a sognare di poter concretamente acquistare casa. E a incoraggiare gli italiani ci sono anche le più attente e variegate offerte delle banche, che studiano dei piani ad hoc per ogni esigenza in modo da rendere il mercato decisamente più dinamico degli scorsi anni. E allettano senz’altro anche i vantaggiosi tassi di interesse, mai sponsorizzati e promossi come adesso.
Sull’importo richiesto le famiglie però sono ancora parsimoniose e la tendenza rimane in negativo. Siamo ai livelli più bassi del Barometro, per l’esattezza a marzo la media è stata di 123.331 euro. Come ci si aspettava, la fascia dei tempi di rimborso preferita rimane quella dai 25 ai 30 anni, scelta dal 28,2% dei richiedenti.
Secondo il Crif, le banche sono in momento di più ampia disponibilità economica. Ma a questa non corrisponde una sicurezza maggiore delle famiglie, i cui bilanci domestici subiscono ancora la morsa della disoccupazione e dell’incertezza lavorativa. Questo le costringe comunque a essere più prudenti e attente a come e quanto spendere. Ecco il motivo per cui le richieste si fanno sempre più ridotte e i tempi si allungano di pari passo.