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Affittare un immobile è una delle soluzioni abitative più diffuse in Italia. Il patrimonio immobiliare italiano rappresenta anche per questo una fetta importante del mercato degli affitti, a volte però gli affari si concludono in fretta, o peggio a discapito della sicurezza di condomini e inquilini. Infatti, possono sorgere diverse problematiche legate alla sicurezza e all’adeguamento degli impianti, come nel caso di un impianto elettrico non a norma.
Ma di chi è la responsabilità e chi deve intervenire per la messa a norma di un impianto della luce? Dipende. Le normative fanno chiarezza su questo, e su altri aspetti legati alla manutenzione di una casa in affitto. Vediamo come funziona la legge italiana, e come esserne consapevoli quando si vive in affitto.
Come si fa a sapere se l’impianto elettrico è a norma?
Vivere in affitto, quindi in una casa di altrui proprietà, non significa delegare ciascuna responsabilità. Il bene immobile deve essere utilizzato con responsabilità, nel rispetto degli accordi scritti sul contratto e riconosciuti dalla legge. Proprietario e inquilino sono tutelati da diritti, ma sono anche tenuti al rispetto dei propri doveri.
Ad esempio, l’impianto elettrico deve essere a norma per far sì che un edificio sia sicuro e abitabile. Essere consapevoli rispetto allo stato di legalità degli impianti, e della loro messa a norma, è un primo passo per tutelare la propria sicurezza, soprattutto quando si trascorre molto tempo in una casa in affitto.
Per capire se l’impianto elettrico è a norma, è possibile procedere come segue:
Verifiche preliminari
Il libretto dell’impianto deve essere presente in casa. I dati riportati nel libretto devono coincidere con la struttura dell’impianto reale. Inoltre, occorre verificare se l’impianto è stato realizzato dopo il 1990 e se è presente il certificato di conformità, il cosiddetto DiCo (Dichiarazione di Conformità), che deve essere rilasciato dal tecnico installatore dell’impianto;
Controlli visivi
Inquilino e proprietario possono verificare se sulle componenti dell’impianto sono presenti i marchi CE e IMQ, che sono garanzia di conformità alle normative di sicurezza.
I cavi di un impianto elettrico in casa non devono essere danneggiati, scoperti o con fili volanti.
Le prese a norma devono avere la spina di terra e il salvavita.
Non sottovalutare i sintomi di malfunzionamento
Alcuni segnali possono mettere in guardia da subito. È il caso di interruzioni di corrente frequenti, scariche elettriche, surriscaldamento di prese e interruttori. Infine, gli interruttori e le prese di un impianto elettrico a norma e sicuro, non devono scintillare o emettere rumori strani.
Gli esperti consigliano di consultare un elettricista qualificato e richiedere la DiCo, qualora non fosse presente.
Chi è responsabile dell’impianto elettrico in una casa in affitto?
Conoscere le proprie responsabilità legali è fondamentale per un tempestivo intervento, qualora l’impianto elettrico non risultasse a norma. In una casa in affitto, secondo la legge italiana la responsabilità per la sicurezza dell’impianto elettrico riguardano sia il proprietario, che l’inquilino. In alcuni casi anche il tecnico installatore. La suddivisione dei doveri avviene come segue:
Proprietario
Il proprietario è responsabile della manutenzione e della messa a norma dell’impianto elettrico, in quanto si tratta di un elemento strutturale dell’immobile. Deve consegnare l’abitazione all’inquilino in condizioni di sicurezza e abitabilità, come previsto dall’articolo 1575 del Codice civile (obblighi del proprietario). In caso di danni causati da un impianto non a norma, il proprietario potrebbe essere ritenuto responsabile;
Inquilino
Invece, l’inquilino è responsabile di un uso corretto dell’impianto elettrico, e non solo. Inoltre, è tenuto a segnalare al proprietario eventuali anomalie o malfunzionamenti. Deve perciò occuparsi della manutenzione ordinaria, come per esempio la sostituzione di lampadine o di prese usurate;
Tecnico installatore
L’impianto elettrico deve essere progettato per garantire la sicurezza e l’efficienza dell’impianto stesso. La presenza di diverse linee (una dedicata agli elettrodomestici), di sistemi salvavita e di un interruttore differenziale adeguato, contribuisce a prevenire incidenti e a proteggere la casa. Perciò, intervenire su un impianto non a norma, e senza le dovute competenze è un rischio che può sconfinare sul penale in caso di incidenti più o meno gravi. La messa a norma e l’installazione di un impianto devono essere affiati a un elettricista o tecnico qualificato.
Come fare per mettere a norma un impianto elettrico?
In caso di impianto elettrico non a norma, in una casa affittata, inquilino e proprietario sono responsabili in modo differente. Entrambi dovrebbero agire come segue:
L’inquilino
Se l’inquilino si accorge che l’impianto elettrico non è a norma, deve immediatamente segnalarlo al proprietario per iscritto, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o PEC. È importante conservare una copia della comunicazione come prova, in caso di dispute legali;
Il proprietario
Il proprietario può affittare anche senza l’obbligo di messa a norma dell’impianto, a patto che l’impianto risponda alle norme di sicurezza dell’anno in cui è stato realizzato, e che l’inquilino sia consapevole dei vizi facilmente riconoscibili presenti e degli adeguamenti necessari. Tuttavia, quando capitano gli incidenti, le responsabilità comportano conseguenze civili e penali. E in caso di segnalazione da parte dell’inquilino, il proprietario ha l’obbligo di intervenire per la messa a norma dell’impianto elettrico.
In caso di inerzia, l’inquilino può agire in varie modalità, tra cui:
- Diffidare il proprietario con una lettera formale, intimandolo ad adempiere ai suoi obblighi;
- Contattare le autorità comunali e di polizia;
- Adire le vie legali, richiedendo la risoluzione del contratto di locazione o la riduzione del canone.
Cosa fare in caso di incidente
Qualora si verificasse un incidente domestico causato da un impianto elettrico non a norma, è importante che l’inquilino agisca nel modo corretto. Sicuramente può:
- Sporgere denuncia: l’inquilino deve sporgere denuncia contro il proprietario presso le autorità competenti (Carabinieri, Polizia di Stato);
- Richiedere i danni: l’inquilino può richiedere il risarcimento dei danni al proprietario, sia per i danni materiali che per quelli fisici, ma anche se venisse riconosciuto un difetto all’impianto, che non dipenda dalla manutenzione cui è obbligato l’inquilino.
Quando la responsabilità è del tecnico installatore
In caso di interventi per la messa a norma dell’impianto elettrico, il tecnico deve rispondere a requisiti stabiliti dalla legge. Se l’impianto risultasse precedente al 1990, l’elettricista dovrebbe possedere almeno cinque anni di esperienza, rilasciare la Dichiarazione di Rispondenza (DiRi) a seguito del lavoro. Le autorità possono imporre sanzioni fino a 10 mila euro per interventi non autorizzati da personale qualificato.
Sia l’installatore non abilitato, che il proprietario di casa che commissiona i lavori, sono penalmente responsabili in caso di danni a terzi, incendi o infortuni causati dall’impianto elettrico non a norma.