Mentre da una parte il Ministero del Tesoro presenta una tabella riassuntiva dei pignoramenti avvenuti sia l’anno passato che nei primi quattro mesi di quest’anno, dall’altra il Governo di Enrico Letta si muove per modificare le regole che determinano le procedure di pignoramento sulla prima abitazione.
Analizzando quanto successo quest’anno vediamo, dal documento depositato presso la commissione Finanze, che complessivamente, quindi sia per quanto riguarda i beni immobili che quelli mobili i pignoramenti avvenuti, nel periodo tra gennaio ed aprile di quest’anno sono stati oltre due mila e cinquecento, per l’esattezza 2589, lo scorso erano stati 5222.
Per quel che riguarda i pignoramenti di case nel primo quadrimestre dell’anno in corso, il documento mostra che sono stati oltre settecento, equivalenti al 28,3 per cento del totale; da Equitalia comunicano che, osservando quanto accaduto nel quadrimestre precedente, possano essere previste entro la fine di questo mese altre 367 azioni su beni immobili in tutto il Paese, esclusi i dati della Sicilia.
Insieme a questi dati Equitalia sottolinea anche che le aste giudiziarie di immobili pignorati sono state soltanto 166 l’anno scorso e 52 nei primi quattro mesi di quest’anno.
Intanto il Governo in carica si sta muovendo per mettere dei limiti agli espropri sulla prima abitazione nei casi si contribuenti che abbiano dei ritardi nei pagamenti delle imposte o anche nei casi di pignoramenti di beni funzionali ad un’azienda; una delle possibilità al vaglio è quella di permettere pignoramenti solo per determinati importi, il limite ad oggi è di ventimila euro, e di non consentire che la casa possa essere alienata.