Il “Si è per tutta la vita”, “uniti nella buona e nella cattiva sorte”, queste sono le promesse e le aspettative quando si celebra il matrimonio ma purtroppo, molte volte, non funziona così; le coppie si separano e le famiglie si dividono e la ricerca di una nuova casa, la collocazione della famiglia diventa un’ulteriore problema che la famiglia deve affrontare in un momento già molto difficile. Partendo da questa considerazione alcuni architetti brianzoli hanno studiato e progettato una casa che consideri la possibilità che la famiglia divorzi. A stretto contatto con l’Associazione dei Padri Separati hanno elaborato un progetto che collochi al centro della casa la camera dei bambini ed intorni locali autonomi per mamma e papà, con bagni e zona cottura separate. O anche, viene spiegato da Carlo Zanella uno degli architetti che lavora a questo progetto, in ambienti più stretti si possono comunque prevedere spazi comuni e stanza per i figli ed ambienti più ristretti, ma separati per garantire autonomia e privacy ai genitori; ovviamente è più facile realizzare le opportune predisposizioni in una casa in costruzione, ma gli architetti lissonesi hanno studiato soluzioni che possono essere attuate anche in fase di ristrutturazione.
Sicuramente non è un’idea romantica quella di progettare la casa del futuro della propria famiglia predisponendola per un’eventuale divorzio ma, purtroppo, le statistiche danno ragione al pragmatismo e alla concretezza degli architetti brianzoli, infatti soltanto a Milano le separazione nell’ultimo biennio sono cresciute del trenta per cento, spiegano dall’Associazione Padri Separati, e anche questo innalzamento risente della crisi poiché l’instabilità economica ha portato pesanti conseguenze sulla vita familiare.