Lo scorso 9 Ottobre il Governo presieduto da Mario Monti ha reso legge il cosiddetto Patto di stabilità. Le modifiche introdotte sono tante e importanti, anche nel settore immobiliare. La maggior parte di esse entrerà in vigore dall’anno fiscale 2013 e, quindi, dovrà essere considerato per la dichiarazione dei redditi relativa a quel periodo, ma alcune saranno effettive da subito andando ad incidere già sulla prossima denuncia dei redditi. Mario Monti ed il suo Esecutivo hanno precisato che si tratta di modifiche che impatteranno solo sui cittadini che dichiarano un reddito annuo superiore ai 15.000 euro, ma questo non ha reso più dolce la pillola da mandare giù. Vediamo nello specifico le modifiche più importanti per il mercato immobiliare.
La franchigia universale
Anche le detrazioni relative ai mutui subiscono, con la nuova legge, modifiche sostanziali. Se fino all’ultima dichiarazione dei redditi gli interessi passivi legati ai mutui sottoscritti per l’acquisto della prima casa o per la costruzione della stessa erano godevano di una detrazione del 19% legata al tetto massimo di 4.000 euro, dal prossimo 730, pur rimanendo valida la misura del 19%, il tetto massimo scende a 3.000 euro; va altresì precisato che, nel caso di un mutuo cointestato, entrambi gli intestatari potranno beneficiare della detrazione. Anche nel caso degli interessi passivi del mutuo si applicherà la franchigia universale che, secondo quanto dichiarato dagli stessi tecnici del Governo in carica, sarà la principale risorsa per il gettito fiscale. Dalla sua introdizione ci si attende un controvalore di 1,7 miliardi di euro; altri 300 milioni sono previsti come gettito derivante dai tetti imposti alle detrazioni. Forse qualcosa sarà modificato nella stesura definitiva del testo, ma i provvedimenti annunciati sembrano orami scolpiti nella pietra, e nelle tasche dei contribuenti italiani.