Indice dei contenuti
Tra i tanti quartieri di Milano, c’è un luogo che incarna la fusione tra la ricca storia della città e la sua vivace vita contemporanea: la Darsena.
Questo bacino idrico, immerso nel cuore della metropoli lombarda, è un simbolo della città che attira residenti e visitatori, essendo passato da strategico nodo commerciale a epicentro della vita notturna milanese.
Cos’è la Darsena di Milano esattamente? Esploriamo insieme non solo la sua storia e come raggiungerla, ma anche le esperienze e le attività che la rendono un luogo imprescindibile nella mappa culturale e sociale della città.
LEGGI ANCHE: Cosa vedere nel Vicolo dei Lavandai, un pezzo di storia dei Navigli di Milano
La Darsena di Milano
La Darsena di Milano, un bacino artificiale ubicato nelle vicinanze di Porta Ticinese, ha una storia intrinsecamente legata al commercio e alla navigazione dei Navigli milanesi.
Originariamente concepita come punto di ormeggio e stoccaggio per le imbarcazioni che solcavano le vie fluviali della città, la Darsena rappresentava il fulcro vitale del traffico commerciale della Lombardia.
Il termine “darsena” si riferisce infatti alla parte più interna del porto, che può essere fornita di officine dove si eseguono lavori di riparazione o di un punto in cui tenere al coperto piccole imbarcazioni. Con il Naviglio Grande come immissario, il Naviglio Pavese come emissario e il Cavo Ticinello come scolmatore, la Darsena si estende per 750 metri di lunghezza e 25 metri di larghezza, occupando una superficie di 17.500 metri quadrati con una profondità di un metro e mezzo.
La sua importanza storica e logistica è stata rafforzata dai recenti lavori di riqualificazione, durati diciotto mesi e conclusi il 26 aprile 2015, proprio in occasione dell’Expo 2015. Questi interventi non solo hanno riguardato il bacino d’acqua stesso, ma anche le sue rive, trasformandolo in uno spazio pubblico accessibile e vivace.
Inoltre, le modifiche alla viabilità circostante hanno limitato il traffico veicolare lungo la sponda meridionale, riservandola a tram e pedoni. Oggi la Darsena è un punto di ritrovo per la vita notturna e vivace del quartiere.
Storia della Darsena
La storia della Darsena di Milano affonda le sue radici in un periodo ben anteriore alla sua costruzione ufficiale. Il luogo dove oggi sorge, era in origine occupato dal laghetto di Sant’Eustorgio, un bacino artificiale di origine medievale che riceveva le acque dal Naviglio Grande. Questo laghetto, costruito prima del 1211, rappresentava già all’epoca un importante nodo idrico per la città.
Nel 1603, il governatore spagnolo Pedro Enriquez de Acevedo, conte di Fuentes, realizzò la trasformazione del laghetto di Sant’Eustorgio nella Darsena che conosciamo oggi, ampliandone così le dimensioni e la funzionalità. Tuttavia, la sua completa realizzazione è stata ritardata di secoli, con l‘inaugurazione finale avvenuta solo nel 1819 sotto il dominio austriaco.
La Darsena diventò un nodo vitale in cui convergevano diverse vie d’acqua, tra cui il Naviglio Grande e il Pavese, oltre al torrente Vallone e l’Olona, risalendo all’epoca degli Antichi Romani. La costruzione della Darsena si rivelò fondamentale per lo sviluppo della città, consentendo il flusso agevole dei vari canali e collegando Milano alle regioni del nord Europa, a Venezia e all’Adriatico.
Questo collegamento diretto favorì lo sviluppo dell’import-export con l’hinterland milanese, stimolando la crescita economica e l’arricchimento dei centri urbani circostanti.
Uno dei punti focali dell’attività economica era la Piazza XXIV Maggio, dove prendeva vita il vivace mercato delle bestie da macello e dei cavalli, diventando un nodo cruciale nel commercio milanese. Nei pressi del canale nacque anche una delle istituzioni sportive più antiche di Milano, la Canottieri Milano, attiva ancora oggi.
Tuttavia, con il passare del tempo e l’avvento di nuove modalità di trasporto e commercio, il ruolo della Darsena come centro di attività portuale iniziò a declinare. L’ultimo barcone che trasportava merci fece il suo ingresso in Darsena il 30 marzo 1979, segnando la fine di una lunga era nel trasporto commerciale.
Cosa si può fare in Darsena
La prima attrazione da non perdere alla Darsena di Milano è certamente il Mercato coperto, situato in piazza XXIV Maggio, discendente diretto dell’originale. Il mercato è inserito in una struttura moderna in ferro e vetro, e offre una vasta gamma di prodotti.
Come accennato, questa zona di Milano è poi rinomata per la sua vivace vita notturna e offre numerosi bar, pub e ristoranti dove poter gustare aperitivi, oltre a birrifici artigianali e punti vendita di street food. Se siete appassionati di ciclismo, la Darsena è il punto di partenza ideale per esplorare i suggestivi Navigli e le zone circostanti fuori città.
In alternativa, potete partecipare a tour sull’acqua per esplorare la Darsena e i Navigli da una prospettiva unica e affascinante. Nei dintorni, potrete ammirare alcune delle chiese più belle e antiche di Milano, come la Basilica di Sant’Eustorgio e la Basilica di San Lorenzo Maggiore, e approfittare dei numerosi negozi lungo Corso di Porta Ticinese per fare shopping.
LEGGI ANCHE: Vicolo Calusca: storia e leggenda della “Stretta dei Nani”, un tempo tra le vie più malfamate di Milano
Come raggiungerla
Per raggiungere la Nuova Darsena di Milano, situata nella zona di Porta Ticinese, potete prendere la M2 (Linea Verde) e scendere alla fermata di Porta Genova, mentre il tram numero 9, partendo dalla Stazione Centrale, vi condurrà anch’esso fino a Porta Genova.
Per coloro che preferiscono muoversi a piedi è possibile raggiungere l’area della Nuova Darsena da piazza Duomo in soli 15 minuti. Se viaggiate in macchina, potete trovare parcheggio a pagamento negli autosilos circostanti.