Continuano a scendere i tassi di interesse applicati ai mutui concessi in Italia per l’acquisto di immobili residenziali. Questa è la notizia più importante contenuta nell’analisi mensile messa a punto da Abi, l’Associazione Bancaria Italiana.
Secondo il rapporto diffuso negli scorsi giorni, a maggio 2016 il tasso medio applicato alle operazioni di finanziamento per l’acquisto di immobili residenziali è stato pari al 2,24%, nuovo minimo storico.
Se si volge indietro lo sguardo e si osserva la serie storica di questi valori la discesa è veramente notevole; ad aprile 2016 il valore medio era di poco superiore (2,29%), ma tornando al 2007 il tasso medio cui veniva indicizzato il prestito concesso dalle banche ai mutuatari era pari al 5,72%, oltre il doppio di quello attualmente praticato.
Cercando di garantirsi questi indici per tutta la durata del finanziamento, sempre secondo il rapporto di Abi, 2 mutuatari su 3 scelgono di applicare al proprio contratto il tasso fisso, mentre solo 1 è disposto a rischiare per provare a godere di tassi ancora inferiori ed essendo comunque abbastanza certo del fatto che, in caso gli indici tornino a salire, la surroga è comunque un’opzione molto reale.
Cresce anche, nella misura dell’1,4% il valore complessivo dei mutui concesso nel nostro Paese. I prestiti alle famiglie sono passati dai 1.279 miliardi di euro della fine 2007 agli attuali 1.405,5 miliardi di euro. Questi sono senza dubbio piccoli segnali, ancora non fortissimi, ma infinitamente importanti visto che vanno tutti nella stessa medesima direzione, quella di una sostanziale ripresa del mercato che molti si auguravano e tanti consumatori aspettavano. E che sembra ormai una certezza