Il Saie, vale a dire il Salone internazionale dell’Industrializzazione Edilizia, è una delle più importanti manifestazioni del settore da sempre e, dato che si svolge a Bologna (stand aperti dal 18 al 21 Ottobre) colpisce in maniera molto positiva la decisione degli organizzatori di incentrare questa edizione sulla ricostruzione dell’Emilia Romagna, terra sconvolta dalle scosse sismiche fra la fine di maggio e i primi di giugno scorsi.
Come spiegato dallo stesso Presidente delle Fiere di Bologna, quella di quest’anno è un’edizione del Saie molto particolare; avendo bene in mente le immagini dei capannoni caduti giù come fossero di carta e che si sono trasformati in trappole mortali, così come quelle delle case con i pavimenti divelti dalle scosse, era doveroso non mettere in piedi un’esposizione di prodotti, ma una sorta di tavolo di lavoro aperto in cui si parlasse di nuovi edifici, nuove tecniche e nuovi modi di progettare immobili antisismici.
Duccio Campagnoli, il Presidente di BolognaFiere, ha espressamente detto come, vista la serie di tristi calamità naturali che hanno colpito il nostro Paese nel corso degli ultimi anni, sia assolutamente imprescindibile un cambio di mentalità, tanto delle aziende quanto dei professionisti del settore. Cultura, progettualità e politica dell’edilizia devono mutare, e devono farlo in tempi brevi.
Un plauso convinto all’iniziativa e all’impronta che le è stata data per il 2012 è arrivato anche da Antonio Catricalà. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che ha inaugurato la mostra, ha dato grande enfasi a come il Saie sia la dimostrazione che l’eccellenza italiana ormai non è legata solo al design, ma anche all’innovazione in campi importanti come quello della ricostruzione post sismica e della prevenzione dei danni causati agli immobili da eventi naturali di quella portata.