Se i temi della ripresa e della fiducia sembrano, almeno apparentemente, aver rimpiazzato la negatività della crisi economica, alcune conferme positive arrivano dall’Eurozona. L’Eurostat, l’organo che si occupa delle statistiche sulla situazione economica e non solo in tutti i Paesi europei, ha pubblicato il suo periodico Hpi, ossia l’House Price Index. Si tratta di un indice che tiene monitorati i prezzi degli immobili residenziali acquistati dalle famiglie europee, sia che si tratti di nuovo che di vecchio. In questo modo l’Unione Europea riesce ad avere un quadro sempre aggiornato e chiaro su quello che generalmente è lo specchio dell’economia in generale, vale a dire il mercato immobiliare residenziale.
Quando in una nazione i cittadini godono di condizioni economiche buone e soddisfacenti, allora il mercato immobiliare è attivo: proprio questo sembra stia succedendo in tutta l’Eurozona, a eccezion fatta di Italia e Francia. Stando all’indice Hpi i prezzi, nell’ultimo trimestre del 2014, sono saliti dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2013; guardando all’intera Unione Europea, poi, quindi estendendo l’analisi anche ai Paesi che non hanno adottato l’euro, la percentuale di crescita sale al 2,6%.
I Paesi che hanno visto crescere maggiormente i prezzi degli immobili residenziali sono stati l’Irlanda, con un +16,3%, Malta, dove l’aumento è stato dell’11%, e la Svezia (+10,4%). Seguono con un balzo dei prezzi attorno al 10% anche l’Estonia e il Regno Unito. Nell’Eurozona, però, ci sono due Paesi in sofferenza: non a caso il primo fra questi è proprio l’Italia che ha perso il 2,9%, seguita dalla Francia che si è fermata al -2%.