Indice dei contenuti
Introdotta nel 2014, la tanto discussa Tassa sui Servizi Indivisibili (conosciuta con il nome di TASI) ancora oggi interessa da vicino milioni di cittadini italiani. quando va versata e quanto vale.
Ecco una guida pratica per informarsi su quali prestazioni vengano conteggiate nella TASI, quali contribuenti devono pagarla e con quali modalità va saldata.
LEGGI ANCHE: IMU 2024: disciplina, esenzioni e riduzioni
Cos’è la TASI e quanto vale: tutto quello che c’è da sapere
La tassa sui cosiddetti Servizi Indivisibili riguarda tutti gli interventi predisposti dal Comune di competenza nei confronti di un’abitazione, come ad esempio la posa e l’attivazione dell’illuminazione pubblica nei pressi di una residenza, oppure l’attività di manutenzione svolta nell’area urbana circostante l’immobile.
Attiva dal 2014 (anno della sua introduzione) e rimasta in vigore per un totale di cinque anni, dal 2019 la TASI è stata abolita come tributo singolo ed è stata accorpata direttamente all’IMU.
Chi deve pagare la TASI
La nuova versione della TASI dopo l’accorpamento con l’IMU è rivolta ai cittadini italiani titolari di un’abitazione diversa dalla prima casa di proprietà.
Anche qualora l’appartamento venga affittato, la TASI dev’essere saldata da parte del proprietario dell’immobile e non dall’affittuario.
Come si calcola l’importo della TASI
Ogni comune italiano stabilisce delle aliquote municipali per il calcolo della TASI.
Questo dato viene aggiornato anno per anno: di conseguenza, per capire quanto si paga di TASI in un determinato periodo, occorre consultare le comunicazioni municipali che informano i cittadini sull’aliquota aggiornata (il consiglio è quello di rivolgersi al commercialista per lo svolgimento di questa pratica).
Quando si paga la TASI e come
A seguito dell’accorpamento con l’IMU, anche il pagamento della TASI è stato unificato con quello dell’Imposta municipale unica. Di conseguenza, la Tassa sui Servizi Indivisibili viene saldata in concomitanza delle due rate annue dell’IMU, fissate per il 16 giugno e per il 16 dicembre.
Il pagamento dev’essere effettuato tramite il ricorso al classico bollettino postale, oppure attraverso l’apposito modello F24.
In entrambi i casi, è possibile saldare l’importo stabilito sia recandosi presso uno sportello postale o bancario, sia attraverso i canali online della Pubblica amministrazione.