Sono rimasti in pochi quelli che riescono a guardare al mattone come un settore su cui investire a lungo termine, anche se i prezzi in calo potrebbero incoraggiare i più arditi che sperano di trovare nell’immobiliare la rendita per il loro futuro. Ma tra coloro i quali hanno investito acquistando immobili per poi locarli, come stanno veramente le cose? Ci sono città che offrono occasioni di guadagno migliori di altre? A fare i conti matematici, alla luce di tassazione e situazione del mercato, è stato il Sole 24ORE del Lunedì che, con Nomisma e Confedilizia, ha pubblicato un importante studio sul guadagno di chi affitta un immobile.
Le città in cui conviene dare in affitto
Ma non bastano questi conteggi matematici: bisogna anche pensare che la morosità degli inquilini in Italia è in aumento, stando a quanto sostiene all’interno dell’articolo del Sole 24ORE Corrado Sforza Fogliani, il presidente di Confedilizia. In una città come Milano, dopo quattro mesi di morosità dell’inquilino, chi ha registrato il contratto con la cedolare secca vedrà dimezzarsi l’entrata annuale del canone; se si è ricorso alla tassazione ordinaria, addirittura l’80% delle entrate sono azzerate. Non ci si dimentichi mai, infine, delle spese di mantenimento che impattano moltissimo sull’impegno richiesto al proprietario. Come avevamo rivelato nel nostro studio sull’età del patrimonio immobiliare italiano, molto invecchiato, le spese di manutenzione si fanno necessarie per la stragrande maggioranza degli immobili risalenti agli anni ’60 e ’70 e questo comporta un’uscita che va senza dubbio detratta dal canone di locazione.