Sulle due grandi isole italiane pare proprio che gli sceicchi siano gli unici pronti a investire. In questi giorni lo sceicco del Qatar e quello degli Emirati Arabi hanno imposto la loro presenza sulla costa siciliana e su quella sarda.
Il primo progetto è quello della Item srl, società di cui è azionista principale Alhamed, sceicco degli Emirati Arabi. A questa è stato venduto un enorme complesso immobiliare di Acireale, oggi in disuso, che verrà ristrutturato e riammodernato affinché diventi un polo di attrazione turistica. Il progetto prevede di offrire lavoro a 450 persone e di rilanciare l’intera economia della Regione siciliana. A presentare tutto è stato il Premier Renzi, fiero di un investimento pari a 100 milioni di euro che può rappresentare la svolta per una parte di Paese che può fare la differenza con le sue meraviglie naturali e storiche, ma ancora poco sfruttata.
Sull’altra grande isola italiana, in Sardegna, la Qatar Foundation ha trovato l’accordo con l’amministrazione locale per il rilancio dell’area della Costa Smeralda. Lo sceicco Al Thani ha accettato di rivedere i suoi piani che prevedevano la costruzione di diverse nuove ville e cinque alberghi, per rispettare le nuove disposizioni regionali in tema di rispetto ambientale. Il ricco arabo ha dato il suo ok, così come i cittadini e le amministrazioni, ad attendere il nuovo Ppr (Piano Paesaggistico Regionale) che probabilmente arriverà a settembre. È scongiurata quindi l’ipotesi che le bellezze naturali di un tratto di costa sarda noto in tutto il mondo vengano ricoperte dal cemento.
Rimane però ben chiara la realtà dei fatti: lo Stato italiano non può più fare a meno di rivolgersi altrove per la valorizzazione delle sue meraviglie, e gli sceicchi sono spesso la soluzione, e pare non solo per Alitalia.