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Con il Pnrr l’Italia può finalmente, dopo anni di tagli alle infrastrutture, ricominciare a pianificare opere pubbliche di tutte le dimensioni dalle scuole, alle ferrovie fino al Ponte di Messina.
Il Pnrr ha destinato 108 miliardi di euro per interventi di realizzazione e manutenzione delle infrastrutture: è il più grande piano infrastrutturale, finanziato dal Recovery Plan, in corso in Europa, che vale più della somma di quelli previsti nei piani di Francia, Germania e Spagna.
Ne ha parlato il presidente Comitato Grandi Infrastrutture, Michele Pizzarotti, anche vicepresidente Ance, durante la presentazione del ddl 35/2023 che riguarda la realizzazione del Ponte di Messina in Commissione Ambiente e Trasporti della Camera.
Piano di infrastrutture per il Sud
Buona parte dei 108 miliardi di euro è destinata all’infrastrutturazione del Mezzogiorno: ben 45 miliardi di euro. In particolare 12 miliardi di euro circa saranno destinati ad opere ferroviarie, basti pensare che al sud sono presenti solo 49 chilometri di rete ferroviaria su 1000 Kmq di superficie.
Situazione analoga per la rete autostradale: al Sud ci sono 18 Km di autostrada ogni 1000 kmq di superficie contro i 30 del Nord e dei 20 del Centro.
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Bisogna dunque investire soprattutto al Sud del Paese perché la mancanza di reti autostradali, ferroviarie, porti e aeroporti e infrastrutture sociali oltre a creare un divario tra Mezzogiorno e d Europa, influenza negativamente sullo sviluppo socio economico armonico di tutto il nostro paese.
Questo il punto di vista di Ance che ribadisce dunque l’importanza di investire soprattutto in grandi opere in Calabria e in Sicilia, dove è presente una “assoluta urgenza”. Basterà dunque il Ponte di Messina?
I costruttori italiani cosa pensano del Ponte di Messina
L’associazione nazionale dei costruttori, Ance, si esprime anche in merito al tema della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina che sarà un collegamento stabile tra Sicilia e Calabria.
Ance accoglie positivamente la decisione del Governo di utilizzare il Pnrr come occasione di rilancio di questo progetto rimasto a lungo in attesa.
Dopo 15 anni di contrazione degli investimenti in
infrastrutture è il momento degli investimenti, soprattutto nelle aree del
Mezzogiorno.
Il Ponte di Messina rientra nelle infrastrutture necessarie?
Per Ance la realizzazione di questo ponte che unirà Sicilia a Calabria vuol dire un primo passo verso l’adeguamento delle strutture viarie e ferroviarie che oggi in Meridione sono ancora molto lontane dagli standard minimi presenti in altre regioni italiane e in Europa.
Ma non sarà sufficiente il Ponte se verranno poi a mancare le altre infrastrutture direttamente collegate: strade, autostrade, rete ferroviaria. Il ponte avrà la sua utilità se accompagnato dall’efficientamento delle reti trasportistiche di tutto il Mezzogiorno.
Ance ha anche sottolineato che il Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta una importante sfida ingegneristica che l’industria delle costruzioni italiana sa di poter accogliere garantendo la massima sostenibilità dell’opera.
Quanto costerà il Ponte di Messina
Secondo l’Allegato Infrastrutture al Def 2023 il costo aggiornato per la costruzione del Ponte di Messina è di 13,5 miliardi di euro.
A questi vanno aggiunti 1,1 miliardi di opere ferroviarie
complementari, oltre a quelle stradali di minor impatto economico, che
verranno meglio definite nell’ambito dei prossimi contratti di programma con Anas.