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In molti centri divenuti turistici si sono sviluppati b&b e case vacanze, riconvertiti da abitazioni per famiglie.
Spesso, sono fonti alternative di reddito, una seconda entrata. In altri casi, sono incentivi a tenere vivo il decoro e l’architettura identitaria di un borgo. Per questo, negli anni, i governi nazionali, regionali e gli enti locali hanno stanziato diversi incentivi per piccole ma graziose strutture ricettive, dove vivere in simbiosi con le tradizioni di una comunità. Ma anche alberghi diffusi, un’impresa ricettiva alberghiera situata in un borgo, formata da più case, preesistenti e vicine fra loro, con gestione unitaria e in grado di fornire servizi alberghieri a tutti gli ospiti.
Non solo di proprietà ma anche appartamenti ereditati e convertiti in casa vacanze, che altrimenti resterebbero disabitate e che, invece, grazie al turismo, sono ancora vive e abitate nei periodi di ferie.
Per trasformare la propria abitazione (che sia vissuta o no) in casa vacanza occorrono alcuni accorgimenti burocratici e consigli utili per evitare un investimento troppo oneroso e poco redditizio.
Ecco quali.
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Consigli per aprire una casa vacanze
- Evitare di investire tutte le liquidità. Meglio organizzarsi con dei professionisti per un buon business plan. Anche se non sono grandi imprese, occorre tenere d’occhio le proprie tasche. In caso di acquisto, magari preferire un mutuo per una parte del valore dell’immobile, anche se i tassi in questo momento storico non sono proprio agevolati.
- La posizione strategica. Il successo della casa vacanza dipende dal paesaggio, dai panorami che offre, dalle angolature. Se dovete acquistarne uno, meglio scegliere un immobile da ristrutturare, beneficiando delle detrazioni fiscali e dei finanziamenti per attività ricettive (su quest’ultimo punto un buon commercialista potrebbe esservi d’aiuto).
- Quanto guadagnerò? Le spese per convertire l’immobile in casa vacanza ci sono. Evitate di fare i conti senza l’oste, poiché ci sono tasse, spese di eventuale ristrutturazione, investimenti e eventuale mutuo.
- Il contratto. Importante è scegliere il tipo di affitto. Meglio breve in alta stagione, poiché ci sarà un ricambio continuo di turisti e potrete massimizzare il profitto. Un affitto lungo è più adatto invece per riempire i periodi morti, assicurandosi così una entrata fissa.
- Tipologia di struttura. Meglio una modalità simil al b&b, dove gestire personalmente l’accoglienza? O meglio affidarsi a un property manager? Per rispondere a questa domanda, dovrete fare bene i conti con le disponibilità, le esigenze e il tempo disponibile da dedicare alla vostra attività secondaria.
La casa vacanze non è un b&b ma nemmeno un albergo o affittacamere. Se sceglierete di convertire la vostra abitazione primaria o secondaria in casa vacanze, dovrete tenere bene a mente che:
- Non necessità di ristorazione o colazione.
- Non bisogna avere più di 6 camere o più di 2 appartamenti ammobiliati (come invece accade per gli affittacamere).
Cosa serve per aprire una casa vacanze?
- Non è un’attività economica complessa e organizzata come un albergo.
- La casa vacanze va segnalata alla questura.
- La cessione del fabbricato va segnalata a questura o commissariato. Non nel caso in cui il contratto sia registrato.
- L’ingresso dei clienti va registrato e comunicato alle autorità, con la consegna dei documenti, come avviene nelle comuni strutture ricettive.
- Il contratto deve essere non inferiore a 7 giorni e non superiore a 3 mesi. E comunque va registrato se inferiore ai 30 giorni.
- Il guadagno va inserito nella dichiarazione dei redditi occasionali. Il pagamento deve essere fatturato con ricevuta fiscale con marca da bollo per importi superiori a 77,47 euro.
- È una attività imprenditoriale occasionale. Ma se diventasse continuativa, occorrerà aprire una partita Iva, presentare la segnalazione certificata di inizio attività (Scia) e iscriversi nel registro delle imprese, perché ogni pagamento sarà fatturato e non più un reddito occasionale.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.