Qualche anno fa aveva suscitato un certo clamore mediatico il gran rifiuto che il mito del palcoscenico Carla Fracci oppose, come una qualunque inquilina, alla richiesta di aumento del canone di affitto che le presentò il padrone di casa. Scendendo dal generale al particolare si scopriva come gli elementi di quella che sembrava una storia qualunque avessero, invece, tutte le carte in regola per finire sui giornali.
Oltre alla già citata inquilina, ben noto era anche il proprietario. Non un singolo signore della Milano bene, ma quel Pio Albergo Trivulzio dalle cui carte prese il via Mani Pulite. Decisamente particolare anche l’immobile oggetto del contendere; un appartamento di 190 metri quadrati in via della Spiga dove la grande etoile e suo marito avevano vissuto per circa venti anni. In ultimo l’oggetto del contendere; il canone di affitto e relativo aumento. Il primo equivaleva a 153.000 euro annui, il secondo, sempre su base annua a 15.000. Troppi anche per una stella mondiale come la Fracci che, non senza rancore, lasciò l’appartamento e fece calare il sipario sulla sua lunga storia fra quelle mura.
Da allora lo stabile in cui si trova l’ex casa della grande diva italiana della danza classica è stata lungamente al centro delle discussioni del consiglio di amministrazione del Pio Albergo fino a quando non si è deciso di cederlo in asta pubblica. Mai decisione fu più corretta. Come riferito dal Corriere.it, lo scorso 3 maggio il palazzo è stato aggiudicato alla Pria SpA, una società di investimenti e sviluppo immobiliare arrivata ad offrire 37 milioni di euro, notevolmente più dei 24,2 milioni da cui era partito l’incanto. Con buona pace di Carla Fracci.